Si celebra il giorno dopo Sheminì Azèret, ovvero il ventiquattresimo giorno del mese di Tishrì, che quest’anno corrisponde al 9 ottobre 2012. Questo è il giorno che conclude il ciclo delle feste autunnali ed esprime letteralmente la “gioia della Toràh”.
E’ in questo giorno infatti che si dà lettura dell’ultima Parashà del Deuteronomio Vezot ha-Berachà, che contiene la cronaca della benedizione di Mosè e della sua morte, e subito dopo si procede alla lettura della Parashàt Bereshith con la quale inizia il libro della Genesi. Si conclude quindi un ciclo annuale e se ne inizia immediatamente un altro, stando a significare la continuità della presenza della Toràh nella vita dell’ebreo.
La lettura del passo conclusivo del Deuteronomio viene eseguita dal Chatàn Toràh, che significa lo “sposo della Toràh”. Alla lettura del primo capitolo della Toràh provvede invece il Chatan Bereshit, ovvero lo sposo della Genesi.
Alla vigilia di Simhàt Toràh i rotoli sono estratti dall’arca per festeggiare e ballare con essi. L’atmosfera della festa è di grande allegria ed il ballo in circolo portando i rotoli esprime la ciclicità senza interruzioni della presenza della Toràh per l’ebreo, il quale sa che le letture saranno sempre le stesse, ma le riflessioni, le associazioni, i significati e gli ammaestramenti che da queste deriveranno saranno sempre diversi, come i momenti del tempo della sua vita.
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