domenica 18 settembre 2011

Rosh haShanah - Un capodanno nel 7° mese?

Il giorno 29 di questo mese di settembre corrisponderà al 1° del mese ebraico di Tishrì e sarà Rosh haShanah, cioè il Capodanno ebraico, il primo giorno del nuovo anno 5772. Ma il mese di Tishrì non è, come ci si aspetterebbe, il primo mese del calendario ebraico, bensì il settimo ed a questo punto ci chiediamo come si sia realizzata questa anomalia.

Nel 1 ° giorno del settimo mese (Tishrì) la Torah comanda di osservare Yom Teruah che significa "Giorno dello Strepito" (Lv 23,23-25; Nu 29:1-6). Yom Teruah è un giorno di riposo in cui è vietato lavorare. Una particolarità di Yom Teruah è che la Torah non dice qual è lo scopo di questo giorno santo. La Torah dà almeno un motivo per tutti gli altri giorni sacri e due motivi per alcuni di essi. La festa delle azzime commemora l'esodo dall'Egitto, ma è anche la celebrazione dell'inizio del raccolto dell'orzo (Esodo 23:15; Lev 23:4-14).La festa di Shavuot (settimane) è una celebrazione del raccolto del grano (Es 23,16; 34:22). Yom Ha-Kippurim è una giornata nazionale di espiazione, come descritto nel dettaglio in Levitico 16. Infine, la festa di Sukkot (Capanne) commemora il vagare degli Israeliti nel deserto, ma è anche una celebrazione della raccolta dei prodotti agricoli (Es 23,16). In contrasto con tutte queste feste della Torah, Yom Teruah non ha un chiaro scopo oltre quello del riposo che ci viene raccomandato in questo giorno.

Il nome di Yom Teruah può fornire un indizio riguardo al suo scopo. Teruah letteralmente significa strepito, rumore forte. Questa parola può descrivere il rumore di una tromba ma descrive anche il rumore fatto da un grande raduno di persone che gridano all'unisono (Nu 10,5-6). Per esempio:

" E avverrà quando il corno di montone fa un colpo lungo, quando si sente il suono dello shofar, l'intera nazione darà un grande grido, e le mura della città cadranno sul posto, ed il popolo salirà come un sol uomo contro di essa. "(Giosuè 6:5)

In questo versetto il "grido" appare due volte, la prima come forma verbale di Teruah e la seconda volta come la forma del sostantivo Teruah. Anche se questo versetto cita il suono dello shofar (corno di montone), le due specie di Teruah si riferiscono alle grida all'unisono degli Israeliti, seguite dalla caduta delle mura di Gerico.
Mentre la Torah non ci dice esplicitamente lo scopo di Yom Teruah il suo nome potrebbe indicare che si intende come giorno di preghiera pubblica. La forma verbale di Teruah si riferisce spesso al rumore fatto da un raduno di fedeli chiamati a rivolgersi all’unisono all'Onnipotente. Per esempio:

• " Applaudite o popoli, gridate a Dio, con una voce che canta! "(Sal 47:2)
• " Applaudite a Dio, abitanti della terra "(Sal 66:1)
• " Cantate a Dio, nostra forza, gridate al Dio di Giacobbe "(Sal 81:2)
• " Fate lode al Signore, abitanti della terra "(Salmo 100:1)

In Levitico 23:24, Yom Teruah è indicato anche come Zichron Teruah. La parola Zichron è a volte tradotta come "ricordo" ma questa parola ebraica ha anche il significato di "designazione" spesso in riferimento al nome del Signore (ad esempio Es 3:15; Isaia 12:4;; 26:13; Sal 45 : 18). Il giorno della Zichron Teruah, diviene il giorno della "designazione del grido", e può riferirsi ad una giornata di raccoglimento in preghiera pubblica in cui la folla dei fedeli grida il nome del Signore all'unisono.

Oggi pochi ricordano il nome biblico di Yom Teruah che invece è ampiamente conosciuto come "Rosh haShanah", che significa letteralmente "testa dell'anno" e quindi "Capodanno". La trasformazione di Yom Teruah (Giorno dello Strepito) in Rosh haShanah (Capodanno) è il risultato di una influenza pagana babilonese. La prima fase della trasformazione è stata l'adozione dei nomi babilonesi dei mesi. Nella Torah i mesi sono semplicemente chiamati come primo mese, secondo mese, terzo mese, ecc (Levitico 23; Numeri 28).Fu durante il loro esilio a Babilonia che gli ebrei cominciarono a utilizzare per i mesi i nomi babilonesi, così come citato nel Talmud:

" I nomi dei mesi sono venuti con loro da Babilonia.” (Talmud di Gerusalemme, Rosh haShanah 01:02 56d)

La natura pagana dei nomi dei mesi babilonesi è esemplificata in modo evidente dal quarto mese noto come Tammuz. Nella religione babilonese Tammuz era il dio del ciclo annuale del grano, che con la sua morte e risurrezione portava la fertilità al mondo. Nel libro di Ezechiele, il profeta ha descritto un viaggio a Gerusalemme, in cui vide le donne ebree piangere Tammuz sulla soglia del Tempio (Ezechiele 8:14). Esse piangevano Tammuz perché secondo la mitologia babilonese Tammuz era stato ucciso, ma non era ancora resuscitato. Nell'antica Babilonia il periodo in cui piangere Tammuz era all'inizio dell'estate, quando le piogge cessavano in tutto il Medio Oriente ed il verde della vegetazione era bruciato dal sole implacabile. Ancora oggi il quarto mese del calendario rabbinico è conosciuto come il mese di Tammuz ed è ancora un tempo per piangere e di lutto.
Alcuni nomi dei mesi babilonesi sono citati nei libri più tardi del Tanakh, ma appaiono sempre accanto ai nomi dei mesi della Torah. Per esempio, Esther 03:07 dice:

" Nel primo mese, che è il mese di Nissan, nel dodicesimo anno del re Achashverosh ".

Questo versetto comincia dando il nome della Torah per il mese ("primo mese") e poi traduce questo mese nel suo equivalente pagano ("che è il mese di Nissan"). Al tempo di Ester tutti gli ebrei vivevano entro i confini dell'impero persiano ed i Persiani avevano adottato il calendario babilonese per l'amministrazione civile del loro impero. In un primo momento gli ebrei utilizzarono questi nomi dei mesi babilonesi accanto ai nomi dei mesi della Torah, ma nel tempo i nomi dati dalla Torah caddero in disuso.

Così come il popolo ebraico trovò più comodo l’uso dei nomi babilonesi per i mesi dell’anno, analogamente si manifestò una sensibilità anche verso altre influenze babilonesi. Si verificò che gli antichi Rabbini siano stati influenzati dalla religione pagana babilonese. Infatti anche se molti ebrei ritornarono in Giudea quando l'esilio si concluse nel 516 aC, molti rabbini rimasero a Babilonia, dove il giudaismo rabbinico a poco a poco aveva preso forma. Molti dei primi rabbini conosciuti, come Hillel erano nati ed erano stati educati a Babilonia. Infatti Babilonia rimase il cuore del giudaismo rabbinico fino alla caduta del Gaonato Babilonese avvenuta nell’ 11 ° secolo dC. Il Talmud babilonese abbonda di influenze del paganesimo babilonese. In realtà, le divinità pagane appaiono anche nel Talmud, ma sono riciclate come angeli e demoni.

L’influenza religiosa babilonese determinò la modificazione dello Yom Teruah in festa di Capodanno. Da tempi antichissimi i Babilonesi avevano un calendario lunisolare molto simile al calendario biblico. Il risultato fu che Yom Teruah spesso cadde nello stesso giorno della festa babilonese per il nuovo anno, conosciuta come "Akitu", che cadeva proprio nel 1 ° giorno di Tishrì e quindi coincideva con lo Yom Teruah del 1 ° giorno del settimo mese. Il fatto che gli ebrei avevano iniziato a chiamare il settimo mese con il nome babilonese Tishrì aprì la strada per trasformare Yom Teruah in un Akitu ebraico. Ma i rabbini non vollero adottare Akitu come nome definitivo, ma lo trasformarono giudaizzandolo, sicché Yom Teruah (Giorno del Grido) divenne Rosh haShanah (Capodanno). Il fatto che la Torah non avesse dato una motivazione per Yom Teruah rese senza dubbio più facile ai rabbini la proclamazione come Capodanno ebraico.

Può sembrare bizzarro celebrare Yom Teruah come Capodanno visto che cade il primo giorno del settimo mese, ma nel contesto della cultura babilonese questo era perfettamente naturale. I Babilonesi effettivamente celebravano Akitu, Capodanno, due volte ogni anno, una prima volta il primo di Tishrì e ancora sei mesi dopo il primo di Nissan. La prima festa babilonese Akitu coincideva con Yom Teruah e la seconda Akitu coincideva con gli anni effettivi e quindi, secondo la Torah, con il primo giorno del primo mese. Ma anche i rabbini, che proclamavano lo Yom Teruah come Capodanno, ammettevano contestualmente che il 1 ° giorno del "primo mese" nella Torah sarebbe stato, come dice implicitamente il nome, anch’esso un capodanno. Essi non avrebbero potuto negare questo sulla base di Esodo 12:02 che dice:

" Questo mese sarà per voi l'inizio dei mesi, ma è il primo dei mesi dell'anno. "

Il contesto di questo versetto parla della celebrazione della Festa del Pane Azzimo, che cade nel primo mese. Alla luce di questo versetto i rabbini non poteva negare che il primo giorno del primo mese era l’inizio di un Nuovo Anno biblico.Ma nel contesto culturale di Babilonia, dove è stata celebrata Akitu come Capodanno due volte l'anno, aveva un senso perfetto che Yom Teruah potesse essere un secondo Capodanno anche se era il settimo mese.
La Torah non dice, neanche implicitamente, che lo Yom Teruah abbia qualcosa a che fare con il Capodanno. Al contrario, per la festa di Sukkot (Capanne), che ha luogo esattamente due settimane dopo Yom Teruah, si fa riferimento in un verso come "all’uscita dell'anno" (Es 23,16). Nessuno avrebbe mai chiamato il 15 gennaio nel calendario occidentale moderno "uscita dell'anno" e la Torah non avrebbe descritto Sukkot in questo modo se avesse inteso Yom Teruah come un Capodanno.

Alcuni rabbini moderni hanno sostenuto che Yom Teruah è in realtà indicato come Rosh haShanah in Ezechiele 40:1 che descrive in una visione del profeta, "All'inizio dell'anno (Rosh haShanah) il dieci del mese". Il fatto che Ezechiele 40:1 si riferisca al decimo giorno del mese e non al primo dimostra che in quel contesto, Rosh haShanah non può significare "Capodanno". Al contrario, deve mantenere il suo senso letterale di "capo dell'anno", riferendosi al primo mese del calendario della Torah. Pertanto, il 10 ° giorno di Rosh haShanah in Ezechiele 40:1 deve intendersi riferito al giorno 10 del primo mese.

(I contenuti di queste pagine sono tratti, previa traduzione ed opportuni adattamenti, dall’articolo di Nehemia Gordon “Yom Teruah, How the Day of Shouting Became Rosh Hashanah” pubblicato sul sito Karaite Korner)

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